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I succhi di frutta non potranno più avere nella loro composizione zuccheri aggiunti

Per decisione dell’Unione Europea, infatti, i succhi di frutta non potranno più essere addizionati con zucchero e con altri edulcoranti.

Facciamo chiarezza, anche per poter inquadrare la reale portata della grande novità.

Fino ad ora, quando leggevamo sull’etichetta di un succo di frutta la scritta “senza zuccheri aggiunti” capivamo che lo stesso succo era di buona qualità.

D’ora in avanti questa dicitura non sarà più ammessa in quanto secondo le nuove norme i succhi di frutta dovranno essere tutti prodotti senza zuccheri aggiunti.

Il Consiglio Europeo ha formalmente adottato il testo che contiene la nuova normativa riguardante l’etichettatura dei succhi di frutta e dei nettari di frutta. Il regolamento entrerà in vigore all’inizio del prossimo giugno e dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale gli Stati Membri avranno 18 mesi di tempo per aggiornare la loro normativa nazionale.

La nuova regolamentazione riforma la normativa 112/2001, e consente, per un periodo di tre anni, agli operatori di utilizzare una dicitura in cui venga indicato che, da una certa data in poi, i succhi di frutta non conterranno più zuccheri aggiunti.

La cosa riguarderà anche il succo di pomodoro e i nettari di frutta che, contrariamente al significato etimologico della parola, sono un prodotto qualitativamente inferiore al succo di frutta in quanto la frutta presente è solo il 50 % del totale addizionata, per l’altro 50%, di acqua e zucchero .

Inoltre il tipo di frutta impiegata dovrà essere precisamente indicato in modo da impedire che, come avviene attualmente, un succo di frutta contenente il 90% di mela ed il 10% di fragola, possa essere etichettato come succo di fragola.

Le nuove norme allineano la legislazione europea a quelle internazionali stabilite dal Codex Alimentarius , il regolamento istituito nel 1963, voluto dalla Fao e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per proteggere la salute dei consumatori.

A noi di dietaGift, da sempre nemici dello zucchero, questa norma rallegra notevolmente in quanto consapevoli dei danni provocati dallo zucchero aggiunto.

Infatti sappiamo bene che se introduciamo cibi troppo zuccherini o amilacei (l’amido non è altro che un polimero del glucosio), provochiamo una grande produzione di insulina, un ormone secreto dal pancreas che, insieme con il glucagone, è l’ormone che regola la glicemia, cioè la concentrazione di glucosio disciolto nel sangue.

Insulina e glucagone lavorano in senso opposto, mantenendo costante la glicemia.

Il mantenere entro un certo “range” la glicemia, è condizione necessaria per mantenere attivo il nostro cervello che necessita di una costante quantità di energia a prescindere dall’attività svolta mentre in assenza di glucosio, presenta addirittura una moria delle proprie cellule.

Qualche anno fa una nota pubblicità recitava “il cervello ha bisogno di zucchero” ricordate? Se è vero che il cervello si nutre di zucchero, tuttavia ciò non vuol dire che dobbiamo forzare la sua introduzione con un’alimentazione sbagliata ma dobbiamo essere capaci di discernere e assumere lo zucchero presente naturalmente nei cibi senza doverlo aggiungere.

In presenza di elevata glicemia, l’nsulina promuove l’accumulo di glicogeno (la forma con cui il glucosio viene immagazzinato come zucchero di riserva) nel fegato e nei muscoli; spinge le cellule a consumare carboidrati anziché proteine e grassi; favorisce la formazione dei trigliceridi (grassi) a partire da proteine e carboidrati; infine promuove l’accumulo dei grassi nei tessuti.

Dato che la capacità del fegato di immagazzinare grassi è limitata, i carboidrati in eccesso vengono convertiti in grassi e depositati nei tessuti adiposi.

Il meccanismo dell’insulina diventa perverso quando, in presenza di eccesso di zuccheri, ne viene secreta troppa: in tal caso la glicemia si abbassa esageratamente, il cervello va in crisi e manda immediatamente il segnale, all’organismo, di introdurre nuovo carburante (fame). È stato calcolato che appena dopo un’ora circa dal picco glicemico, scatta di nuovo il desiderio di introdurre cibo!

Tutto questo per dire, riassumendo, che all’introduzione di cibi molto zuccherini corrisponde un doppio svantaggio: ingrassamento e nuova fame.

Ci piace citare in questa sede Nancy Appleton PhD, autore del libro “Lick the Sugar Habit”, che mettendo insieme le ricerche pubblicate su un vasto numero di riviste mediche, ha elencato ben 77 danni prodotti dallo zucchero! Oltre all’aumento dei livelli di glucosio nel sangue a digiuno ed alla conseguente ipoglicemia reattiva (fame).

Convit, in uno studio pubblicato sulla rivista Proceeding of the National Academy of Sciences (PNAS), e riportato da Le Scienze.it, spiega come una glicemia, anche appena sopra la norma, possa causare l’insorgenza di problematiche legate alla memoria ed al restringimento dell’ippocampo, la zona del cervello preposta all’immagazzinamento delle informazioni. Esaminando 30 persone tra i 53 e gli 86 anni, e sottoponendole a risonanza magnetica, test cognitivi e verifica della capacità di rimozione del glucosio nel sangue, ha riscontrato che i soggetti con livelli di zucchero elevati erano quelli con peggiori prestazioni mnemoniche e con ippocampo più ridotto.

Ma, in diversi lavori, altre conseguenze sorprendenti legano l’assunzione di zucchero, ad aumento di adrenalina ed iperattività, presenza di elevata glicemia l’insulina promuove l’accumulo di aumento di colesterolo e trigliceridi, perdita di elasticità e funzione dei tessuti, sviluppo di patologie tumorali, problemi del tratto gastrointestinale, invecchiamento precoce, correlazione fra eccesso di zucchero e dipendenza dallo stesso, soppressione del sistema immunitario, depressione, malattie degenerative e molti altri ecc…

Ed ora qualche dato impressionante:

nel 1700 il consumo medio di zucchero a persona era di circa 4 kg all’anno. Nel 1800 era cresciuto a 18 kg pro capite. Nel 1900 era diventato di 90 kg ad individuo. Nel 2009, più del 50 % degli americani consumava ben 180 kg di zucchero l’anno!

In Italia attualmente si calcola che il consumo di zucchero pro capite si attesti intorno ai 90 kg (2005), di cui 36 kg da zucchero raffinato ed il resto da cibi che lo contengono!!!

Lo zucchero viene aggiunto nelle bevande sportive e nascosto in quasi tutti gli alimenti trasformati, anche in quelli apparentemente salati, e perfino in alcuni salumi e formaggi!

Il 32% degli americani è obeso.

Nel 1893 c’erano meno di 3 casi di diabete su 100.000 persone negli Stati Uniti; oggi il diabete colpisce quasi 8.000 persone su 100.000 (Jonshon RJ and Gower T. (2009) The Sugar Fix: The High-Fructose Fallout That is making You Sick and Fat).

I nostri personali sforzi, come dietaGift e con il supporto di AMPAS (l’associazione di medici per un’alimentazione di segnale) vanno costantemente verso la ricerca di un’alimentazione più sana e genuina, attraverso l’adozione di un regime alimentare che preveda l’utilizzo di alimenti biologici, dalla filiera produttiva corta, che escluda i cibi che contengano acidi grassi idrogenati, conservanti, farina raffinata, edulcoranti, ma che preveda anche l’eliminazione dello zucchero, e l’adozione di uno stile di vita basato su un maggior movimento fisico.

Stiamo convincendo scuole ed aziende a cambiare il sistema di somministrazione dei cibi, ideando menù Gift ed adottando distributori automatici di alimenti, grazie al contributo di Espresso Service , che escludano i cosiddetti “cibi spazzatura”.

Aiutateci a diffondere le nostre convinzioni e parlate con i dirigenti scolastici, gli assessori dei comuni, i dirigenti aziendali preposti alle scelte decisionali in materia alimentare: noi siamo qui ad appoggiarvi e supportarvi.

I primi segnali compaiono all’orizzonte e ci danno ragione.

Facciamo sentire la nostra voce. Incominciamo una silenziosa rivoluzione… insieme ai succhi di frutta!

www.dietaGift.it  di Mario Pria